Giuseppe Spagnulo

Giuseppe Spagnulo

Giuseppe Spagnulo nasce a Grottaglie nel 1936.

La sua iniziale formazione avviene nel laboratorio ceramico del padre, dove si accosta alla tecnica del tornio. Dopo aver frequentato la Scuola d’Arte della sua città si iscrive all’Istituto della Ceramica di Faenza: sono anni importanti per la sua formazione d’artista dove realizzerà i primi esperimenti con il grès. Nel 1959 va a Milano dove frequenta l’Accademia di Brera: diventa assistente di Arnaldo Pomodoro e collabora con Nanni Valentini alla realizzazione di alcune opere di Lucio Fontana.

La sua prima personale si svolge a Milano nel 1965 e a questa seguono altre mostre in Italia; ispirato dal movimento del 1968, realizza i primi lavori in metallo per lo spazio ambientale urbano, “grandi ferri” che portano a riflettere sulla fisicità e la materialità del lavoro dello scultore. Negli anni Settanta si accosta al concettuale e inizia un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero (XXVI Biennale di Venezia,1972; X Quadriennale di Roma ,1973. Nel 1977 presenta al Newport Harbor Art Museum i cicli Archeologia e Paesaggi.

Durante gli anni Ottanta incrementa l’attività espositiva anche all’estero (1981 Neue Nationalgalerie, Staatliche Museum, Berlin, Corea, Olanda, Svizzera) e nel 1982 dopo un viaggio attraverso il Mediterraneo, si riavvicina ai materiali e alle tecniche ceramiche, costruendo il gigantesco tornio nel quale modellerà l’imponente Turris, più tardi forgiata in ferro. Nel 1986 partecipa per la seconda volta alla Biennale di Venezia e alla fine degli anni Ottanta riprende a realizzare i Ferri spezzati.

Gli anni Novanta sono caratterizzati da sculture con le quali sfida la gravità sospendendo enormi blocchi di ferro. Nello stesso periodo gli viene affidata una cattedra di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Stoccarda, in seguito al grande successo ottenuto dal suo lavoro presso gallerie e musei tedeschi.

Negli anni 2000 è stato insignito del Premio Faenza alla carriera e del Premio al Concorso Internazionale d’arredo urbano di Milano per la grande scultura Scogliere posta nel 2002, davanti al Teatro degli Arcimboldi, in concomitanza con l’apertura di questo spazio. Nel 2008 realizza un monumento per i caduti di Nassiriya, La foresta d’acciaio, nel 2009 realizza a Porta della Luce, opera solenne e grandiosa per la Cattedrale di Santo Stefano di Prato.

L’ultimo decennio è caratterizzato dalle numerose mostre personali sia inItalia che all’estero e si dedica sia alla scultura che alla ceramica come testimonia la grande mostra aperta nel dicembre 2014 alla Galleria dello Scudo di Verona.