Luca Caccioni

Luca Caccioni

Scarica il catalogo dell'esposizione
DAL 13/02/2016
al 20/03/2016

LUCA CACCIONI

a cura di Silvia Evangelisti

13 febbraio - 12 marzo 2016

opening 13 febbraio ore 18,00

Il percorso espositivo, pensato appositamente per gli spazi della galleria, rappresenta l'ultima produzione di Caccioni, opere realizzate con porzioni di scenografie teatrali su cui l'artista interviene con abrasioni e velature in un lento percorso di sovrapposizione.

.....ho sempre pensato alla superficie come qualcosa da sfondare, da evocare. Nella mia idea personale di superficie, questa è come se fosse il luogo dove la pittura aderisce, come una pelle. Può sembrare una concezione animista o esoterica, ma in realtà si basa sul concetto che la verità in un dipinto abiti sotto la superficie.

Per me è molto importante lasciare la testimonianza del fare pittorico: l’idea di sovrapporre i piani, che nelle mie prime opere consisteva nel sovrapporre fogli trasparenti di acetato, si fondava sul desiderio di lasciare intravedere l’intero processo pittorico. Per questa ragione mi sforzavo di far sì che le varie superfici fossero assolutamente pulite. Poi un giorno mentre lavoravo, ho fatto caso alla cenere, al tabacco che cadeva dalla sigaretta, a un capello. Si attaccavano ai collanti, alle resine che usavo, “sporcando” la superficie. E ho sentito che quelle non erano “sporcature” ma verità; in un certo modo, mettevano in risalto il processo pittorico. Tutto ciò che finiva dentro il lavoro, poteva essere pittura: l’impronta di un dito, un segno sbagliato. Si era venuto a creare un nuovo rapporto con l’opera; ogni piano pittorico diventava importante all’interno dell’opera stessa. Ricorda il processo della velatura nella pittura antica: sovrapporre delle campiture cromatiche per giungere alla verità, come una pelle che ricopre la struttura originale del corpo. Il derma composto da 7 strati è per me una metafora della pittura.

La verità vera, la verità esoterica, sta sotto la superficie, e, dunque è sempre pretestuosa, un velo che copre le cose che voglio evocare, affermare, possedere. La superficie diventa, così, un momento di conclusione, di termine dell’opera; un quadro vibra per ciò che sta sotto la superficie.

Dalla conversazione di Luca Caccioni con Silvia Evangelisti presente sul catalogo della mostra.

Si rinnova anche quest'anno la collaborazione tra il Premio Letterario Ceppo e Mevannucci con la concessione dell'immagine dell'opera di Luca Caccioni, Lothophagie” per il manifesto della 60° edizione del Premio letterario Ceppo.

Il finissage della mostra rappresenta l'inizio della settimana del premio letterario Ceppo e nell'occasione avrà luogo (12 marzo 2016, alle ore 18.00) il dialogo fra Paolo Fabrizio Iacuzzi e Luca Caccioni sul rapporto tra Arte e Racconto dal titolo ”ARTE-OBLIO-RACCONTO”.

Video