Massimo Biagi

Massimo Biagi

Massimo Biagi

Nasce a Marliana, in provincia di Pistoia nel 1949. Si diploma all’ Istituto d’arte Petrocchi di Pistoia e frequenta poi l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

Dopo varie sperimentazioni grafiche e pittoriche a effettuate dalla metà degli anni sessanta, nel 1978 arriva alla formulazione del I Manifesto grafico, nel quale redige le sue teorie riguardanti composizioni ottenute attraverso un gesto veloce, con piccoli segni reiterati che esprimono in modo automatico il pensiero dell’artista.

Successivamente da vita al “Foglio/manifesto” a cui partecipano il Nobel per la letteratura Samuel Beckett, Emilio Vedova e Raphael Alberti.

Nel 1985 l’Archivio Sassolini Editore pubblica i manifesti e altri scritti sul graficismo realizzati in quegli anni.

A Pistoia, allo “Studio La Torre” di Tonino Nespoli, Biagi propone nel 1984 la prima mostra di opere graficiste con la presentazione di Mario Nigro e ancora l’esposizione “Telos” con Piero Dorazio, Carla Accardi, Gianni Ruffi e Fernando Melani.

Nel 1987 alla personale allestita a Villa Renatico Martini di Monsummano Terme, espone per la prima volta gli “eccitoplastici”, che segnano l’inizio del confronto dell’artista con l’idea della forma in rapporto con lo spazio.

Nel 1989 Biagi viene scelto per partecipare alla mostra “Ad Villam” allestita alla Rocca Paolina di Perugia e poi a Prato e il suo lavoro viene conosciuto da Sol LeWitt.

Risale al 1993 il suo interesse per i libri d’artista, tema sul quale lavora per la mostra “Libri D’artista” presentata al Centro per l’arte contemporanea “Luigi Pecci” di Prato e successivamente al Metropolitan Museum of Art di New York. Nel 1996 presenta la serie “Libri”, lavori in cui la scrittura diventa più fitta , divenendo fedele registrazione di un flusso di immagini interiori.

Dal 2001 ha cominciato la stesura di Miradario, opera alla quale si è dedicato ininterrottamente fino al 2005 e che implica esperienze in varie discipline: scultura, disegno, video.

Opere