Giuseppe Gavazzi

Giuseppe Gavazzi

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DAL 25/10/2014
al 22/11/2014

Enrico presenterà come seconda mostra per questo inizio di stagione, dopo MEWE story e secondo le sue mission di promozione di artisti del territorio, un'antologica del noto artista pistoiese Giuseppe Gavazzi.

L'esposizione si snoderà attraverso le due sale espositive con un suggestivo allestimento composto da 21 sculture policrome in terracotta di varie dimensioni rappresentative del suo percorso artistico dal 1990 al 2014.

Le opere di Gavazzi rappresentano un connubio fra la cultura popolare e la profonda conoscenza della storia dell'arte con le sue tecniche realizzative che usa per la realizzazione delle sue opere (per esempio il grande studio dei pigmenti che usa per le sue sculture ottenuti ricorrendo a procedimenti arcaici di estrazione da pietre naturali o resti fossili).

Questa conoscenza gli deriva, oltre all'innata curiosità, anche dalla sua pluriennale esperienza internazionalmente riconsciuta di restauratore.

Giuseppe Gavazzi dopo essersi specializzato nella bottega fiorentina di Leonetto Tintori ha collaborato con varie Soprintendeze italiane per il restauro dei grandi capolavori della pittura murale italiana come gli affreschi di Giotto nella cappella degli Scovegni a Padova, Paolo Uccello, Duccio da Boninsegna e Pinturicchio a Siena, Andrea del Castagno, Simone Lorenzetti e molti altri.

Per descrivere l'opera di Gavazzi appare illuminante la citazione di un passo dello scritto di Mina Gregori per la presentazione della mostra “musiche di legni in riva d'arno” del 2011:

Le verdure fresche e il vino del podere che offre alla sua mensa fanno pensare a un artista campagnolo, oltre che restauratore e scultore e anche pittore come si annuncia dall'allegra facciata da dove ci salutano tanti giovani visi ridenti.... vedo trasmettere nelle sue sculture, nella ponderatio delle figure, nei loro approcci in coppia e nei visi selvativi gli echi di un grande maestro di quella prima metà del novecento di cui oggi non si parla abbastanza, Arturo Martini, anch'egli con impulsi primitivi, ma alieni da formalizzazioni arcaisteiche”.

Val la pena di ricordare il campo delle sculture in legno grezzo posto nell'area di fronte allo studio-laboratorio di Pieve a Celle con la suggestiva facciata dipinta sul tema delle quattro stagioni.