Cose Trasparenti - Francesco Surdi

Cose Trasparenti - Francesco Surdi

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DAL 09/02/2013
al 10/03/2013

a cura di Ida Parlavecchio

Nel momento che volgiamo l’attenzione a una cosa, rischiamo di affondare fatalmente nella sua storia. Bisogna imparare a sfiorare la superficie della materia se si vuole che questa resti all'esatto livello del momento.

Una disciplina dell’ora che Francesco Surdi ha assunto come poetica e che lo ha portato poco per volta a trattare la superficie dei suoi soggetti con tocco sempre più leggero, fino al limite dell’impalpabilità, fino al limite della riconducibilità formale. A pelo d’acqua.

La mostra, che si snoda attraverso le due sale in cui è divisa la galleria, compone e ricompone un percorso, poetico ed espositivo, senza fine né inizio.

Eseguite con la tecnica della grafite o modellate nel gesso, le opere di Francesco Surdi hanno una connotazione ambientale, non solo perché le sue figure su carta sono intrinsecamente legate all’elemento della cornice, che dà loro un carattere oggettuale e le traspone in una dimensione installativa, ma per la relazione osmotica che stabiliscono con lo spazio e con lo spettatore. “Ritratti silenziosi dai lineamenti aleatori, figure d’uccelli appena percettibili, sospesi senza contorno in un alone opalescente, le cose trasparenti di Surdi,” scrive Ida Parlavecchio nell’introduzione in catalogo, alludono a una durata transitoria, a un’esistenza labile, sono una texture leggera che lambisce percezioni e cose. Nella loro trama aperta si formano piccoli epicentri, punti di sprofondamento dove il livello di superficie si abbassa fin quasi ad aprire un buco negli strati della coscienza.”

Volatili in senso ideale e visivo, questi motivi trovano un contrappeso nelle sculture bianche che l’artista colloca nelle loro vicinanze come formazioni materiche levigate dall’acqua, ancoraggi cui agganciare i disegni.

l’indeterminatezza nelle opere più recenti di Surdi si compie fino in fondo, come un passo naturale, senza per questo tradire l’ascendente figurativo.